Il 25 aprile 2016 ci si prepara a festeggiare in Italia, come ogni anno, la Festa della Liberazione.
Questa festa fu istituita nel 1946 per celebrare l’anniversario dalla Liberazione e successivamente Alcide De Gasperi presentò nel settembre 1948 una proposta di legge per celebrare annualmente il 25 aprile come anniversario della Liberazione.
Come sempre ,e da sempre, San Giuliano Terme è in prima linea per ricordare e sottolineare l’ importanza di questa data con tantissime iniziative che coinvolgano i cittadini e le istituzioni, ma soprattutto i bambini.
In occasione del 71° anniversario della Liberazione, l’amministrazione comunale deporrà, in luoghi Simbolo di tutto il suo territorio, corone di alloro ai monumenti eretti a ricordo delle vittime della Seconda guerra mondiale e dei martiri della Resistenza.
Le celebrazioni avranno inizio alle ore 9.30, presso il monumento eretto in onore delle vittime del rastrellamento della Romagna.
Alla cerimonia parteciperanno, oltre alle autorità, i bambini e i ragazzi delle scuole che hanno aderito al Progetto Memoria.
Questo progetto, portato avanti da anni nelle scuole del nostro comune, permette di trasmettere di generazione in generazione i valori e di raccontare i sacrifici che hanno portato alla Liberazione dell’ Italia dal nazifascismo.
Solo il rapporto tra le generazioni che si sono succedute nella storia di un Paese può dare a quel Paese il senso della sua identità nazionale.
Se noi possiamo essere qui, liberi e uniti nel ricordare quel sacrificio, è perché ci fu la Resistenza.
La Lotta di Liberazione è la radice della nostra Repubblica.
L’identità italiana, Comunitaria, Europea si ritrova e si rafforza ripercorrendo il filo che attraversa i fatti decisivi della nostra storia, lontani e vicini, gloriosi o vergognosi, per scoprire dentro quella storia i valori di libertà, di pace, di solidarietà e di giustizia.
Nel corso di quest’anno il fenomeno dei profughi in fuga da guerre e da condizioni di vita disumane si è presentato prepotentemente all’interno del dibattito pubblico e politico.
L’emergenza rispetto all’elevatissimo numero di profughi che sono giunti nel Mar Mediterraneo, ha aperto una forte discussione sulle politiche d’accoglienza e di gestione del grande flusso migratorio che ha raggiunto l’Europa e sul ruolo che dovesse avere l’Unione Europea nella gestione di questo tragico fenomeno.
La Giornata della festa della Liberazione, oggi più che mai, rappresenta un giorno importante per far rivivere la memoria non in maniera ritualistica, ma in un’ottica in grado di darci strumenti di lettura e trasformazione del presente. La memoria è un ingranaggio collettivo che non si ferma alle semplici date fisse in un calendario, ma che dev’essere strumento contro ogni forma di esclusione e discriminazione.
Oggi come ieri si continuano ad alzare muri, come è successo in Austria e in Ungheria, e si da vita a politiche di espulsione e di respingimento come è successo in altri Paesi dell’Unione.
Emblematico è l’esempio della Danimarca che ha fatto non poco parlare di sé a causa di una proposta di legge riguardante il sequestro di beni materiali degli immigrati e degli extra-comunitari residenti su suolo danese per coprire le spese della loro gestione e permanenza.
Tale provvedimento, che non poco vagamente ricorda la schedatura degli Ebrei durante il Nazifascismo, non è un caso isolato: molti altri Stati europei stanno seguendo l’esempio della Danimarca. Ma non è tutto qui. La segregazione, il respingimento, il rifiuto del diverso, l’espulsione, l’uccisione indiscriminata non sono purtroppo novità o caratteristiche di un passato ormai lontano:
Ne abbiamo già più volte sentito parlare rispetto alla questione arabo-israeliana e alla fiera resistenza che il popolo palestinese tutt’ora pratica contro il colonialismo sionista.
Centrale diventa, dunque, il ruolo che i saperi assumono in questo dibattito anche e soprattutto grazie alla loro forza emancipatrice. Generare culture non violente, generare culture che siano davvero inclusive e che facciano leva sull’eguaglianza e la parità di diritti è un qualcosa da costruire attraverso la libera circolazione dei saperi, che diventa così quella spinta propulsiva necessaria per la costruzione di un nuovo immaginario, di una nuova visione complessiva di società globale fondata sull’uguaglianza delle differenze, sulla loro valorizzazione, sulla solidarietà e il rispetto dell’uomo e dell’ambiente.
Il progetto memoria che si svolge nelle scuole del nostro territorio ha come obiettivo il recupero della memoria storica degli eventi della Seconda Guerra Mondiale e della lotta di Liberazione, con particolare riferimento agli avvenimenti accaduti nel territorio comunale.
Questo perché il ricordo e la conoscenza di quei momenti, se vengono mantenuti vividi, può riuscire a far nascere e crescere un futuro ed un presente migliore e dei cittadini che sapranno costruire un Europa migliore grazie a quei valori che sono stati quelli su cui è stata fondata la Resistenza .
Per scaricare il documento completo fare click su: FESTA DELLA LIBERAZIONE
A cura di Giacomo Orsucci, Responsabile Cultura, Segreteria PD – San Giuliano Terme