Salvini, cerca di banalizzare la Resistenza, relegandola ad un affare da Comunisti, ma commette un grande errore.
Sbaglia, per ignoranza o per furbizia, perché la Resistenza è qualcosa che ha riguardato tutti coloro che avevano a cuore l’Italia e che erano stati traditi proprio da chi, con altre parole, diceva già allora “prima gli Italiani” e che ha fatto pagare un durissimo prezzo ai nostri cari.
Dal sito dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – ANPI si legge: “Il movimento di Resistenza è animato da forze eterogenee, diverse tra loro per orientamento politico e impostazione ideologica, unite tuttavia dal comune obiettivo di lotta contro il nazifascismo, per la liberazione del paese dal nemico straniero e da quello interno.
Partecipano alla lotta militari e civili, persone di ogni età, censo, sesso, religione, provenienza geografica e politica. La Resistenza è guidata da personalità di spicco dell’antifascismo, che hanno avversato e combattuto il regime durante tutto il ventennio, spesso pagando con il carcere, il confino, l’esilio.
Accanto a loro, vi sono i militari che hanno fatto esperienza diretta della rovinosa guerra del regime, giovani e giovanissimi che rifiutano l’arruolamento nelle file del nuovo fascismo repubblichino e che, di fronte alla durezza dell’occupazione tedesca, scelgono la via dell’opposizione e della lotta.
Il movimento è fortemente unitario, pur mantenendo ogni forza partecipante la propria specificità e la propria visione politica.”
Per approfondire: www.anpi.it/storia/120/la-resistenza-italiana